Marcia della Pace 2010.
Data di pubblicazione: 18/05/2010

MARCIA DELLA PACE 2010: Noi c’eravamo …

“NON BASTA PARLARE DI PACE UNO CI DEVE CREDERE E NON BASTA CREDERCI UNO CI DEVE LAVORARE”

(Eleanor Roosevelt)

Questo è il motivo che ci ha spinto a partire sabato 15 maggio da Battipaglia per raggiungere Assisi e partecipare alla Marcia della Pace. L’abbiamo scritto nella nostra Carta di Comunità che ci impegnavamo a essere operatori di pace e stiamo cercando la strada per dare il nostro piccolo contributo alla cultura di pace, secondo l’insegnamento del nostro Maestro Gesù Cristo.
Abbiamo visitato i luoghi francescani non come turisti ma come cercatori della nostra Pace in modo da potere esserne portatori sani. La natura ha messo alla prova i nostri proponimenti, in quanto la pioggia ci ha accompagnato nella ricerca dello spirito francescano di fratellanza, di condivisione, di accettazione del “diverso”, di auto-accettazione e di porsi in umiltà per farsi accettare.
I Santi Muri ci hanno aiutato a capirci e a predisporci verso gli altri.
La sera ci siamo raccolti intorno al desco per condividere il cibo in un’agape fraterna, abbiamo cantato e conosciuto due splendide persone, suor Marzia e suor Merlene della Congregazione Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore, che con il loro sorriso, il loro parlare sommesso ci hanno donato la loro compagnia facendoci sentire a casa nostra.

La domenica, nella prima mattinata, ha visto i preparativi per la partecipazione all’incontro con altre persone mai incontrate e provenienti da mille luoghi diversi aventi, però, il medesimo obiettivo: “Amare il prossimo come te stesso”.
Il punto d’incontro è stato raggiunto. Abbiamo incontrato altri fratelli scout del MASCI e durante il nostro camminare per raggiungere il punto prestabilito si sono incontrate persone vestite con i colori della Pace, scolaresche con i loro lavori e tantissimi scout in rappresentanza di tutte le associazioni. Una moltitudine di persone vestite con i colori della Pace e tutte con un’unica meta fisica: la Rocca Maggiore, punto d’incontro finale della marcia. Nei loro volti si leggeva il desiderio di Pace nel Mondo, di fratellanza e accettazione degli altri. La Rocca è stata raggiunta, il tempo è stato clemente, e dopo l’arrivo del corteo, partito da Perugia, abbiamo ascoltato le testimonianze di persone perseguitate per le loro idee, per la loro razza, per il colore della pelle e per la loro professione religiosa. Si è lasciato la Rocca, per ritornare a casa, con la convinzione che qualcosa in noi si era rafforzata: l’impegno per costruire un mondo migliore!

Giusy Limongiello.




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