Riunione del 22/04/2009.
Data di pubblicazione: 23/04/2009
Presenti: Don Peppino, Pasquale, Giusy, Mario, Walter, Giannino, Pino, Franz, Angelo e Francesca (in ritardo).
La riunione inizia con la preghiera alle ore 20, 35.

Argomenti trattati:

  1. Condivisione del programma settimana Missionaria parrocchiale, 27 aprile – 03 maggio. Definizione dell’impegno preso (montaggio gazebi in via Italia) e momenti di vita comunitaria parrocchiale da condividere.


  2. Turni pattuglia “Carrello della Solidarietà” e calendario delle attività correlate.


  3. Definizione uscita a Monte Cicerale (diga Alento) del 17/05. Il tema dell’uscita è “Vivere insieme”.


  4. Proposta di uscite a carattere culturali e composizione della relativa pattuglia. La Comunità ha condiviso la proposta ed ha formato la pattuglia così composta da Francesca, Walter e Franz, ma si aspettano nuove proposte di partecipazione. La pattuglia per adesso è denominata “Cultura” ed ha per scopo di proporre agli A.S. itinerari storici culturali in Campania ed in altre regioni italiane in modo da potere rivivere la nostra storia e scoprire le nostre origini.


  5. Verifica S. Giorgio 2009.

    Francesca
    Nell’insieme l’attività è piaciuta, ha permesso di incontrare gli A.S. delle altre comunità componenti la zona Salerno. Non aveva una propria impronta scout, non ha visto lo stile scout, e poteva essere una qualsiasi altra associazione ad averla organizzata che non vi sarebbe stato differenza.
    Pasquale
    Lo scopo dell’attività di stare insieme è stato soddisfatto: si sono incontrati gli altri. Vi è stato il confronto con gli altri A. S. delle comunità della zona. In stile scout non se ne visto molto. Vi è stata poca condivisione al momento del pranzo, poiché i componenti delle diverse comunità si sono riuniti per mangiare insieme senza continuare il lavoro di conoscenza iniziato nel grande gioco. Più apertura nell’accettare le analisi finali anche se fatte in un momento assembleare e di chiusura e senza isolare chi fa critiche negative ma costruttive. Poco tempo a disposizione per commentare le conclusioni del G.G..
    Giusy
    E’ stato tutto piacevole e non ha dato importanza alle osservazioni degli A. S. che l’hanno preceduto. Auspica nuovi incontri con gli A. S. delle altre comunità della zona.
    Giannino
    L’accoglienza è stata buona dal momento dell’arrivo alla fine della giornata. Il G. G. non era completamente in stile scout ed ha osservato che in pochi avevano la divisa ed in molti in giacca e cravatta. Il luogo ed il tempo ha condizionato lo svolgimento dell’attività. Si sono fatte delle conoscenze superficiali e non vi è stata una verifica finale sull’attività svolta.
    Pino
    Lo stile di vita scout non è finalizzato all’indossare la divisa, che è l’identificazione all’appartenenza ad un movimento con valori specifici. Nell’attività svolta non era presente lo stile di vita scout, poiché, come detto dal magister dell’Angri Gianfranco, bisognava rimettere in moto degli ingranaggi arrugginiti. Bisognava togliere la ruggine. Vi è stato il coinvolgimento delle comunità, ciò che non era successo a Scafati. Lo stile scout richiede che la Promessa e Legge si enunciano non si leggono come avvenuto nel corso del rinnovo della Promessa. Non piacciono le attività sorprese ed organizzate da comunità nascenti. La zona deve farsi carico dell’organizzazione delle attività di zona e/o responsabilizzare i magister inserendoli in una pattuglia che sovraintende e/o partecipa direttamente all’organizzazione delle suddette attività. I programmi delle attività devono essere resi pubblici integralmente in tempo utile a tutti gli A. S. Le comunità si creano lentamente e sono condivisioni di valori. Le analisi/verifiche vanno fatte in luoghi e tempi opportuni, poiché se fatte pubblicamente si possono offendere dei sentimenti e creare situazioni di negatività non volute strumentalizzabili. E’ necessario creare più situazioni comunitarie per minimizzare le situazioni evidenziate in precedenza. Il gioco è stato sviluppato e concluso in stile scout, solo le interferenze esterne a chi gestiva la sua conduzione ha creato disturbi nel finale.
    Franz
    Condivide quanto detto da Pino. Aggiunge che bisogna analizzare le esperienze scout che le comunità della zona hanno vissute. Fino a non molto tempo fa gli incontri erano solo ludici, adesso si è incominciato a parlare ed a tentare di attuare lo stile scout. Molti A. S. non hanno vissuto lo scautismo in modo diretto ma solo di riflesso in quanto genitori di scout. Forse chi ha vissuto lo scautismo negli anni 60 - 80 andasse oggi a fare attività nei gruppi scout si troverebbe in difficoltà per l’evoluzione che il metodo ha avuto. Quindi catapultare chi non ha mai vissuto lo scautismo direttamente in un’attività prettamente scautistica e come catapultarlo su Marte. Bisognare utilizzare la politica dei piccoli passi e del passo dopo passo. E’ ciò che si sta attuando in zona.
    Mario
    Suggerisce come organizzare una pattuglia e da discutere il tutto in zona.
  6. Meditazione:
    “La sofferenza: una strada per giungere alla verità”.
    Di don Antonio Foderaro A.E. MASCI Calabria.
    Quel che è avvenuto sul Golgota, dove il solo uomo innocente “è stato schiacciato per le nostre iniquità” (Is 53, 5), ci fa capire che la sofferenza ha soprattutto un’essenziale dimensione redentiva.
Chiusura della riunione alle ore 23, 00 con preghiera conclusiva.