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Libertà e Comunità
Data di pubblicazione: 05/06/2008
La riunione inizia alle ore 21,00.
Don Peppino benedice l’assemblea e cita le parole di Giovanni Paolo II che recita di ripartire da Gesù Cristo: “Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”. Certezza su cui si è fondata la vita Cristiana nell’arco di 2000 anni: Vita con cammino di Fede e fedeltà a Cristo.
Non una formula magica ci salverà, ma una”persona” e la certezza che Egli è con noi.
Il nostro cammino deve avvenire sempre nel Vangelo.
- Pino – Il fatto che tutti noi siamo qui, può significare che qualcosa ci mancava o che non potevamo realizzare da solo. La comunità che stiamo creando può essere il mezzo con cui riusciremo a finalizzare le nostre aspettative.
A questo punto, Pino, introduce il discorso sul Patto Associativo enfatizzando due aspetti: LIBERTA’ E COMUNITA’.
Tutti noi veniamo da un’esperienza comune di scoutismo ed è un fatto storico, ma, poi le vicissitudini della vita hanno diviso il nostro cammino distaccandoci da quella comunità di partenza. Ora, dopo averci rincontrati in questa comunità, abbiamo la necessità di riappropriarci dei vecchi valori scout. Nel MASCI non si parla di Patto Associativo, ma di Patto Comunitario poiché noi ci riconosciamo nella Comunità, pure avendo percorso strade di vita differenti e vissuto esperienze diverse. Una delle peculiarità dello Scoutismo era il concretizzare principi anche un po’ astratti e nel mentre si realizzavano questi progetti in tutti noi aleggiava lo stesso spirito di soddisfazione e di umiltà. E’ libero chi ha un Credo!
Il motivo che crea fiducia nel prossimo è “Cristo Risorto"!
La Comunità deve essere considerata un centro di Fede e di speranza cristiana.
Ognuno di noi deve essere testimone e portatore dei valori che ci sono stati donati dal nostro Padre. Molti di noi, una volta usciti dall’Associazione, si sono chiusi in se stessi e non hanno testimoniato la loro fede. Il compito della comunità è ridare fiducia ai suoi membri tanto che loro ritornano ad essere testimoni convinti e felici delle loro scelte cristiane. L’incontrarsi alla mensa del Padre ci aiuta a farci sentire comunità in cammino.
Non bisogna accelerare i nostri passi ed affrettare i tempi, ma dobbiamo spendere il tempo necessario e camminare a piccoli passi ed un passo dietro l’altro in modo tale che si abbia più tempo per meditare sulle azioni da compiere e consolidare gli obiettivi raggiunti.
Il motore che dovrà fare muovere le attività sociali, che si andranno a programmare in un futuro prossimo, è lo spirito di carità ed abnegazione.
Il luogo è un contenitore di amicizia, confronto, gioia, condivisione ed altro e sono valori vissuti in comunità. E’, anche, un valore il fatto che dopo circa 25 anni ci ritroviamo e tentiamo l’inizio di un nuovo percorso di vita in questa comunità, forse qualche valore acquisito in passato ci lega. Tutto questo ci porta a cercare all’interno della comunità una mano amica e trovare i giusti stimoli per andare avanti.
L’ambiente, non inteso come natura, ma come luogo dove si opera, dove elaboriamo scelte d’impegno e di servizio. Noi tutti insieme potremmo realizzare tutti quei progetti che da soli non potremmo realizzare. Lo scambio di idee e la condivisione sono valori che arricchiscono tutti. La partecipazione di tutti noi alle attività deve essere vista in quanto precedentemente detto.
La realtà è che le comunità del MASCI vivono di vita propria nel rispetto dello statuto e del Patto Comunitario. Ogni comunità, dal momento della nascita, ha due anni per redigere la propria carta di comunità in cui sono riportati gli obiettivi che si vogliono raggiungere ed i mezzi che desidera utilizzare. La nostra comunità ha come obiettivo di lavorare nel sociale a 360 gradi, di costruire un movimento duraturo ed utile per la società locale.
Abbiamo la necessità di porci degli obiettivi realistici ed in base alle nostre disponibilità e che la loro realizzazione possa chiedere un po’ di sacrificio personale. Dobbiamo individuare le aree d’intervento e, se possibile, condividere con le altre comunità uno scambio di esperienze per arricchire il nostro ed il loro cammino. La nostra comunità dovrà essere una comunità aperta a qualsiasi tipo di collaborazione, purché queste abbiano scopi sociali e di bene comune. Il tutto realizzato in totale libertà e senza snaturarci.
- Walter – Io ho aderito a questo progetto perché credo nelle persone che formano questa comunità.
- Pasquale – Oggi stiamo tutti sullo stesso piano. Tutti abbiamo da dare e da ricevere. Non bisogna dare per scontato l’interpretazione degli altri. L’importante è discutere perché tutti siano partecipi e contribuiscono alla nostra crescita all’interno di questa comunità. E’ importante confrontarsi con umiltà tra di noi. Ognuno deve sforzarsi di prendere dagli altri quello che le serve a crescere.
- Massimo - abbiamo bisogno tutti del tempo per ritrovare fiducia tra noi.
- Pino – Riconosciamo come metodo lo scoutismo. Parliamo di strade di libertà. Nel Patto Comunitario il punto "6" recita: “Fare strada nel cuore, nella famiglia, nel creato, nella città”. Lo scoutismo non ha confini.
- Massimo – Propone come argomento da sviluppare, per la prossima “La strada nella città”.
- Pino – Suggerisce di metterlo quasi alla fine di questi incontri di conoscenza in quanto sarà il segno di metterci in cammino per raggiungere le nostre mete ed il nostro obiettivo. E propone, invece, per il prossimo incontro di aprire la discussione su: La Scelta Cristiana.
Chiede che almeno due componenti dell’assemblea di proporsi come relatori.
- Antonio – Si propone come relatore dell’intervento e sarà coadiuvato da don Peppino nello sviluppo dell’argomento. Inoltre, Antonio propone di fare qualche attività con l’AGESCI.
- Walter – Afferma, secondo il suo pensiero, che prima di iniziare qualsiasi attività con altre associazioni abbiamo bisogno di trovare, come comunità, la nostra identità.
- Antonio – Propone, come esempio, di partecipare al prossimo Campo S. Giorgio per farci conoscere ed avere un contatto con la comunità scout.
- Pino – dice che il contatto con le comunità ci sarà ed appena noi ci sentiremo pronti il parroco, don Ezio, ci presenterà a tutta la comunità parrocchiale.
- Peppe – dice che onestamente pensa che dovremmo prendere solo come partenza la vecchia esperienza che ci accomuna, ma che siamo persone con esperienza di vita diversa e che poi dobbiamo prima abituarci ad essere comunità in modo da potere riprendere il vecchio cammino. Il censimento, per Peppe, è una scommessa perché spera sia l’opportunità di potere vivere un’esperienza diversa, in quanto sono tempi molto diversi da quelli vissuti in precedenza. Questa esperienza, per, Peppe, è una sfida.
- Pasquale – Dice che ognuno deve mettere in comune la propria esperienza. Non quello che siamo stati, ma quello che siamo deve essere oggetto di discussione e confronti.
- Peppe – Non è importante avere una visione comune su tutto, è importante il confronto. Dobbiamo uscire fuori degli schemi precostituiti.
- Pino – No alla nostalgia! Il vissuto è elemento necessario per vivere il presente e progettare il proprio futuro.
- Peppe – Mette al centro della comunità il confronto, che deve essere cardine fondamentale per potere acquisire qualcosa di utile a tutti.
A questo punto dell’incontro si è aperta una discussione tra Peppe e Rosy su come fare comunità e sui valori vissuti secondo l’esperienza scout.
- Rosy – ci fa partecipe, anche se non ha vissuto i valori dello scoutismo, di potere impegnarsi a favore del prossimo meno ambiente e ciò muove il suo interesse, il suo impegno e per questo che dà fiducia a questa comunità.
La Comunità ha accolta la proposta di Pino di spostare provvisoriamente la riunione al mercoledì, poiché Franz è impegnato nei restanti giovedì di giugno.
Si conferma che l’OdG della prossima riunione è: La scelta cristiana, relatore Antonio Ricci.
Si chiude la riunione alle ore 22,30 con la benedizione di don Peppino.
Appuntamento a mercoledì 11 giugno ore 20,30.
Il segretario Cosimo.
Il magister
Franz
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